Come tutti sapete il Castello di Oria è un luogo incantevole che abbiamo avuto più volte occasione di consigliarvi di visitare magari in occasione delle vostre vacanze in Puglia o, se vivete in zona, di una semplice gita fuori porta. E non è la prima volta che vi raccontiamo di storie, fatti e leggende che vedono come protagonisti i castelli pugliesi. Vediamo dunque che cosa ci racconta la leggenda che interessa il la maledizione del castello di Oria.

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Il Castello Svevo di Oria

Il Castello Svevo di Oria appartiene al lungo elenco di castelli federiciani di Puglia, ovvero tutte quelle strutture architettoniche aventi scopo ora difensivo, ora residenziale e ludico, volute da lui, lo stupor mundi: Federico II di Svevia. Come sapete, il castello sorge in cima ad un colle, il Vaglio, e da lì domina la città di Oria. Nel castello si è svolto peraltro anche il matrimonio tra Federico II e la seconda moglie, Jolanda di Brienne. Nonostante la sua posizione elevata rispetto al borgo medioevale, non è infrequente che il castello sia letteralmente avvolto in una fitta nebbia. Ed è qui che la realtà lascia il posto alla leggenda.

La maledizione del Castello di Oria: la nebbia eterna

Recita una vecchissima nenia che non è infrequente sentir recitare dagli anziani oritani:

A Oria Fumosa, ‘ccitera ‘nna carosa,

tant’era picciredda, ca si la mintera ‘mposcia.

(Trad. A Oria fumosa uccisero una bambina così piccola che potevano metterla in tasca.)

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La leggenda è dunque ambientata nei giorni immediatamente precedenti il completamento del castello voluto da Federico II di Svevia. Giù al borgo c’era grande fermento per celebrarne l’inaugurazione e con essa l’Imperatore.  Insomma, sembra che durante una notte molto ventosa, i blocchi che costituiscono la cinta del castello abbiano cominciato a sgretolarsi come fossero di sabbia. Quasi come per mano di un dio invisibile ma evidentemente particolarmente adirato, il muro venne giù inesorabilmente. Tuttavia, tutto era pronto per le celebrazioni inaugurali che dovevano tenersi il giorno successivo, pertanto il muro venne riparato frettolosamente nel corso dell’importante vigilia. Avrebbe retto il muro a cotanta frettolosa riparazione?

Oria Fumosa
Foto di Brindisi Medievale

Evidentemente no. E dunque, com’era d’uso in epoca medioevale, furono convocati i migliori maghi ed indovini della zona per stabilire il da farsi. La risposta fu univoca: era necessario sacrificare una giovane fanciulla vergine, per impregnare il muro con il suo sangue e garantirne forza e resistenza nel tempo. Alchè tutte le famiglie di Oria si barricarono in casa e nascosero le giovani fanciulle in posti sicuri e ben nascosti. Solo una giovane vedova non fece in tempo a mettere la figlia al riparo. Si era recata nel bosco a cercare un po’ di legna da ardere, lasciando la giovanissima figlia a casa da sola…La bambina fu presto rapita e sacrificata e, come ordinato dai veggenti, il suo sangue impastato assieme alla malta.

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Tornata dal bosco, la madre perse il senno e lanciò una maledizione al castello. Il suo dolore si sarebbe trasformato in una fitta nebbia perpetua, che avrebbe avvolto inesorabilmente il maniero anche nelle giornate più limpide che potessero presentarsi in terra di Puglia. Dunque, se vi trovate nei paraggi del castello di Oria e intravedete un po’ di nebbiolina, ora non potrete esimervi dal ricordare il dolore straziante di una madre, e l’infelice sorte della figlioletta.