origine di gallipoli - Laterradipuglia.it

Gallipoli è una delle cittadine di mare più accoglienti e per certi versi modaiole della regione. Si tratta di una rinomata meta turistica per quanto riguarda le vacanze in Salento e riesce ad accontentare giovani, famiglie e meno giovani con un’offerta ricettiva variegata e per tutte le tasche. Ma questa città, come d’altronde tutto il Salento, non è solo mare e turismo: è anche magia, mistero, folklore. Scopriamo allora oggi la leggenda che racconta le origini di Gallipoli.

Nel tempo lontano e al tempo stesso indefinito in cui hanno luogo queste vicende, viveva forse in Grecia un principe. Il suo aspetto era elegante e il suo carattere valoroso. In battaglia non si risparmiava e, se necessario, combatteva ad oltranza, mietendo innumerevoli vittime tra le fila nemiche, facendo un uso spesso esasperato della violenza.

Un giovane condottiero di origini greche

Narra la leggenda che per i suoi modi talvolta esagerati finì per ritrovarsi solo, senza amici, compagni e ovviamente privo di protezione. Non perse la sua fierezza, certo, ma diventò inaspettatamene triste. Pertanto decise di prendere la via del mare, e si imbarcò, lasciandosi andare verso la deriva, speranzoso che il fato lo conducesse verso nuove mete e nuove opportunità.

Fu così che dopo qualche giorno di navigazione approdò sulle coste del Salento. Qui, fece di tutto per cambiare vita, e condurre un’esistenza umile e serena. Dopo breve tempo si innamorò di una bellissima fanciulla. Un amore tenero e corrisposto.

LEGGI ANCHE  DeGusto Salento: un 2015 pieno di attività

Ma la dea Venere aveva avuto modo di vedere tutto, sia il passato da violento condottiero del giovane, sia il suo presente da tenero e premuroso innamorato. Decise dunque di vendicare tutti gli amori che il giovane condottiero nella sua vita passata aveva infranto con la lama della sua spada.

La maledizione di Venere prepara l’origine di Gallipoli

Fu così che Venere mandò una terribile maledizione sui due innamorati: ogni qualvolta essi tentavano di incontrarsi, una fitta nebbia si alzava tra di loro, impedendogli di vedersi. E ancor peggio, se cercavano di abbracciarsi, un forte vento si alzava e li sospingeva sempre più lontano l’uno dall’altra.

La giovane innamorata non potè sopportare il dispiacere e infine morì. Solo in quel momento, il principe potè riabbracciare finalmente il corpo ormai esanime della giovane amata. Disperato, si imbarcò nuovamente, portandone le spoglie mortali con sè, con l’intento di darle degna sepoltura da qualche parte, per poi togliersi a sua volta la vita.

Ma la dea Venere non avrebbe mai potuto dare soddisfazione al giovane, e fece alzare nuovamente un forte vento. L’imbarcazione sulla quale si trovava il giovane non riuscì dunque ad allontanarsi dalle coste del Salento e dopo molti tentativi per prendere il largo, giunse in prossimità di una riva non troppo lontana dal suo punto di partenza.

LEGGI ANCHE  La festa di Sant'Ippazio ed il priapismo in Salento

Qui, seppellì la sua amata e fondò una nuova città: Gallipoli.


author avatar
Ilaria Scremin