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Si chiama Bella di Cerignola ed è davvero bella, di nome e di fatto. E’ ovale, abbastanza grande, di un bel verde intenso e lucida. Al palato è sapida al punto giusto, carnosa e succosa. La Bella di Cerignola è una cultivar tipica della zona omonima; le olive che produce non vengono usate per l’olio, ma sono olive da tavola.

Una cultivar dalle origini incerte ma dalla resa eccellente

La Bella di Cerignola sembra sia stata introdotta in zona dai Romani, anche se alcuni studiosi ritengono che essa provenga dalla Spagna, per mano degli Aragonesi. Tuttavia, qui più che altrove, la Bella di Cerignola sembra aver trovato un habitat ideale, capace di dar vita ad un prodotto finale a dir poco eccellente. Tant’è che, ad oggi, l’oliva Bella di Cerignola si fregia del marchio DOP e del relativo disciplinare.

Bella di Cerignola in salamoia, che bontà

Come già detto, la Bella di Cerignola non è un’oliva usata per la produzione di olio di oliva, ma viene commercializzata per un uso da mensa. Le olive vengono raccolte a fine ottobre e invasate tradizionalmente in salamoia, per essere poi consumate da sole, nell’ambito di aperitivi, e raramente usate in cucina.

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Ilaria Scremin