Le colonne romane di Brindisi sono un pò il simbolo della città. Si trovano sulla sommità della Scalinata Virgilio, ed erano i terminali della famosa via Appia. In realtà non si sa con assoluta precisione se questo fatto corrisponda a l vero o no. Sono realizzate in marmo e risalgono al II secolo d.C. Originariamente erano due, ma una è crollata nel 1528. La colonna rimasta fu smontata durante la seconda guerra mondiale al fine di proteggerla dai bombardamenti, infine restaurata e rimessa al suo posto dopo la guerra. Il capitello, tuttavia, è stato sostituito con una copia, mentre l’originale si trova presso il Palazzo Granafei Nervegna.

Le colonne Romane
Le colonne Romane – Wikimedia Commons

Analogie con piazza San Marco a Venezia

Nella loro posizione originale, antistante al porto, le colonne facevano supporre agli studiosi una sorta di intento celebrativo e non è del tutto certo, come detto, che fossero i veri terminali della via Appia. Peraltro, sembra che i veneziani abbiano particolarmente apprezzato l’idea, tant’è che se oggi visitate Piazza San Marco a Venezia non farete fatica ad osservare una certa similitudine tra le colonne con il leone e la statua di San Marco e quelle brindisine nella loro versione originale.

Una curiosità sulla colonna “mancante”

Come detto, nel 1528 una delle due colonne cadde rovinosamente al suolo. I pezzi della colonna non furono raccolti e la colonna non fu affatto ricostruita, fino a quando non arrivò la peste, che risparmiò tutto il Salento inclusa Brindisi. I Leccesi, al fine di ringraziare Sant’Oronzo per aver protetto la loro città dalla peste, decisero di realizzare un bel monumento al santo nella piazza principale della loro città. E allora il sindaco di brindisi Carlo Stea prese la decisione di raccogliere i pezzi della colonna caduta e di donarli a Lecce, affinchè i leccesi potessero costruirsi una colonna per il loro monumento. Il successore di Stea storse il naso e si rifiutò di inviare a Lecce i frammenti della colonna, ma alla fine il vicerè di Napoli diede ordine di eseguire l’invio. Oggi la statua di Sant’Oronzo che si trova nell’omonima piazza di Lecce poggia proprio sui resti di quella colonna.


author avatar
Ilaria Scremin