
Alla scoperta della magia de Le Murge
Benvenuti alla scoperta del le Murge, amiche ed amici della Puglia: stiamo parlando di quell’area ricca di formazioni carsiche, che rappresenta idealmente la parte centrale della Puglia, e che va a lambire le province di Bari, Barletta-Andria-Trani, Taranto e infine Brindisi. La stessa area delle Murge, può essere a sua volta suddivisa in: Murgia costiera, Terra delle Gravine, Valle d’Itria, Murge tarantine e Murge salentine.
La caratteristica principale di questo territorio, è senz’altro la presenza di un paio di colline terrazzate che creano una diagonale compresa tra nord-ovest e sud-est, lambendo ad oriente il Mare Adriatico, mentre che, a ponente la Fossa Bradanica, confinando infine con la Valle dell’Ofanto a settentrione e, infine, con il Salento e l’arco Jonico Tarantino nel suo punto meridionale.
Si può senz’altro affermare che le Murge rappresentano il più caratteristico complesso di rilievi della Puglia centrale, sebbene dal punto di vista orografico si raggiungano i suoi punti più alti in modo particolare nella zona settentrionale, e più precisamente, nei comuni di Spinazzola e Minervino: il punto geografico più elevato è infatti rappresentato dal Monte Caccia, posto a 684 metri sul livello del mare.
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Le Murge: l’origine del toponimo
È sempre affascinante scoprire il legame tra il nome di un luogo e il suo territorio, e ciò è vero anche nel caso delle Murge: ma da dove deriva questo nome insolito e curioso? La risposta possiamo ottenerla volgendo la nostra attenzione alla lingua latina, dove, il termine MUREX – che indica una pietra appuntita – sembra esser stato scelto a pennello per denominare questo particolare altopiano della Puglia.
Considerando appunto la presenza di tutta quella roccia calcarea che ha dato origine a numerosi fenomeni di carsismo ipogeo ed epigeo come le doline, le gravine, le lame, gli inghiottitoi e le grotte, non si poteva trovare un nome più appropriato per questo luogo, che peraltro, è pure caratterizzato dall’assenza totale di corsi d’acqua superficiale a carattere permanente.
Le Murge sono invece ricche di corsi d’acqua sotterranei, che offrono una ricca falda profonda e numerose piccole falde superficiali sfruttate per l’irrigazione dei campi.

Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia
A rendere ancor più interessante quest’area della Puglia, è anche il Parco Nazionale dell’Alta Murgia, un’istituzione relativamente giovane, considerando come l’atto di legge risalga al luglio del 2004: da poco più di una decina di anni, quindi, un’area totale di 68.000 ettari, abitata da 385.000 abitanti ed estesa sul territorio di 13 comuni baresi, è tutelata.
Il Parco Nazionale dell’Alta Murgia può considerarsi il primo Parco rurale d’Italia, in quanto oltre a tutelare l’ecosistema naturale, si occupa della salvaguardia e valorizzazione di tutta l’unità territoriale che è in stretto rapporto con l’aspetto fisico (le masserie, gli jazzi, i tratturi, gli usi, le tradizioni ed i costumi).
Grazie a questo approccio, è quindi possibile tramandare antiche tradizioni locali, nonché preservare un uso razionale e sostenibile delle risorse, considerando come all’interno di questo territorio siano presenti all’incirca 1.500 specie vegetali spontanee (si parla di un quarto delle 6.000 presenti in Italia, una vera riserva di biodiversità), 14 specie di rettili, 17 specie di mammiferi e circa 88 specie di uccelli nidificanti.
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Testo a cura di Michele D’Introno
Responsabile del turismo sociale e guida escursionistica ambientale per i territori del Parco Nazionale dell’Alta Murgia (compresi i 13 paesi che vi rientrano), Matera (Sassi e chiese rupestri) Trani, Canosa.
Vieni a visitare Le Murge, terra di natura e grande ospitalità!
Mi piacerebbe visitare questa parte di Italia che non conosco. C’è ricettività per il turismo?
certamente
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