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Svevo e Normanno al tempo stesso, sposo di un’aragonese, re di Sicilia e duca di Svevia, ma ancor più Imperatore del Sacro Romano Impero, Federico II ha scelto come patria d’adozione e come residenza d’eccellenza la nostra terra di Puglia. Sovrano illuminato, appassionato di caccia, curioso in fatto di scienza ed astronomia, erudito a tal punto da fondare l’Università di Napoli e da dar vita alla famosa Scuola Siciliana, che tanto ha dato e lasciato alla più pregevole letteratura italiana, Federico II non a caso era chiamato Stupor Mundi et Immutatur Mirabilis, ovvero lo stupore del mondo e il miracoloso trasformatore. Perchè Stupor Mundi? Perchè Federico II di Svevia fu l’unico sovrano che, in pieno Medioevo, riuscì a rompere con l’ordine precostituito ed a cercare di intraprendere la strada del cambiamento. Non a caso, Papa Gregorio IX lo indicò come l’Anticristo e gli inflisse ben due scomuniche. Ma a poco valsero. Perchè Federico II era ed è tuttora, nella memoria collettiva, uno dei più grandi cittadini del mondo che la storia ricordi. 

Federico II in Puglia

La storia di Federico II in Puglia somiglia quasi ad una favola, ad un romanzo picaresco, ad un’avventura degna di un sogno. E fu così, che nel bel mezzo del sogno (e del Medioevo), Federico II scelse la Puglia come patria d’elezione. La sua posizione geografica era tutto sommato centrale e gli consentiva di raggiungere velocemente la Lombardia così come l’Italia centrale e Roma. Lo stesso valeva per i porti, ben attrezzati e a due passi dalle sue residenze pugliesi.

Non solo strategia politica. Federico II ed il suo amore per le Puglie

Tuttavia, al di là delle ragioni politiche e strategiche ora descritte, la verità è che Federico II si innamorò perdutamente della Puglia come fosse nessun altro fece prima di lui. Definiva le Puglie le “pupille dei nostri occhi”. Immaginate, in fondo, la Capitanata di un tempo: ricca di borchi, straordinariamente in fiore, incredibilmente bucolica, solcata da fiumi rigogliosi. Le stesse Foggia e Lucera erano attorniate da ricche e lussureggianti foreste di un verde intenso come non mai, popolate da una fauna ricca e vivace, ed ancora attorno le distese di campi di grano riscaldavano il cuore e rasserenavano l’anima. Un vero e proprio balsamo per il sovrano e poeta, che non potè dunque esimersi dal decidere di restare. E nonostante la sua corte fosse di fatto itinerante, Federico II non esitò nello eleggerla quale sede del suo palatium, il Palazzo Imperiale, e come capitale dell’Impero. Ma non solo. Non v’è angolo di Puglia dove non si respiri ancora oggi l’atmosfera viva, vivace, culturalmente aperta, oseremmo dire illuminata e rivoluzionaria posta in essere da Federico II di Svevia, e dove il sovrano non abbia messo radici, con una domus, un palatium, un castrum. Una terra, la Puglia, che ancora oggi sa stregare ed incantare il turista ed il viaggiatore come ha fatto per il Puer Apuliae.

 


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