Forse meno conosciuto del vicino Castel Del Monte (BAT), il castello di Oria, in provincia di Brindisi, è situato sulla sommità del colle Vaglio, ad un’altitudine di poco meno di duecento metri sul livello del mare. Come sempre accadeva in epoca medievale, i castelli venivano edificati nelle aree più alte in prossimità dei centri urbani, così da svolgere un’azione di tipo difensivo.

Il castello di Oria esisteva probabilmente già in Alto Medioevo: sappiamo infatti che, intorno all’anno Mille, in piena epoca normanna, il castello esercitava appunto una funzione di controllo e difesa sul centro abitato sottostante. Si ritiene che il torrione quadrato facesse parte del primo perimetro murale del castello, il cui aspetto e la cui struttura furono rimaneggiate successivamente. Particolarmente impattanti furono le modifiche di Federico II di Svevia, avvenute tra il 1225 e il 1227, ragion per cui oggi il Castello di Oria viene spesso chiamato Castello Svevo.

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Il matrimonio tra Federico II e Iolanda di Brienne

Sembra che Federico II abbia trasformato l’aspetto del castello minimizzandone le sembianze e le funzioni difensive ed andando invece a sottolineare quegli aspetti che ne facevano una struttura di tipo meramente residenziale. La storia ci racconta che, in occasione del matrimonio tra Federico II e Iolanda di Brienne, il castello avesse appunto un aspetto residenziale, pensato per accogliere con agio i mumerosi ospiti accorsi in tale occasione. Ma la storia di questo castello non finisce qui: esso venne infatti modificato ulteriormente durante il periodo angioino, al quale vanno attribuite le torri cilindriche chiamate “Torre del Salto” e “Torre del Cavaliere”.

La struttura residenziale tornò ad acquisire sembianze e funzioni di carattere difensivo sul finire del Medioevo, in particolare tra i secoli XV e XVI: in questo periodo il castello venne dotato di cannoniere e varchi pensati per l’uso delle armi da fuoco di recente invenzione. Infine, segnaliamo che alcuni rimaneggiamenti minori accaddero tra l’Ottocento ed il Novecento, e che nel 1897 il Castello fu danneggiato da un ciclone che colpì la cittadina di Oria.

La Leggenda del Castello di Oria

Il Castello di Oria è un luogo carico di fascino e mistero, un vero e proprio gioiello architettonico che sovrasta la pittoresca cittadina pugliese. Questo castello svevo, voluto da Federico II di Svevia, rappresenta non solo un simbolo storico di inestimabile valore, ma anche il cuore pulsante di antiche leggende e racconti popolari. Tra le storie più intriganti legate al castello vi è quella della maledizione del Castello di Oria, un racconto che ha attraversato i secoli, alimentando l’immaginazione e il timore degli abitanti e dei visitatori. Ma cosa si nasconde dietro questa oscura maledizione che sembra ancora oggi avvolgere il maniero in una fitta e inquietante nebbia?

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La Maledizione del Castello di Oria: Una Storia di Dolore e Sacrificio

Tra le numerose leggende che circondano il castello di Oria, una delle più note è quella della nebbia eterna, ritenuta il risultato di una terribile maledizione. Questa antica storia, tramandata dagli anziani di Oria, narra di come, durante la costruzione del castello, i muri del maniero iniziarono inspiegabilmente a sgretolarsi in una notte tempestosa. Nonostante gli sforzi per riparare i danni, gli indovini dell’epoca decretarono che solo un sacrificio umano avrebbe potuto salvare il castello di Oria da un destino tragico. Fu quindi scelto di sacrificare una giovane fanciulla, il cui sangue venne utilizzato per rafforzare le mura del castello. Questo atto atroce scatenò l’ira e il dolore della madre della vittima, che lanciò una maledizione contro il castello, condannandolo a essere avvolto per sempre da una fitta nebbia, simbolo del suo straziante dolore.

L’Eredità della Maledizione: Il Castello di Oria Oggi

Oggi, il Castello di Oria è una delle destinazioni turistiche più affascinanti della Puglia, richiamando visitatori da tutto il mondo. Le visite al castello di Oria non solo permettono di esplorare un pezzo importante della storia federiciana, ma anche di scoprire gli angoli più segreti e misteriosi del maniero, dove si narra che la nebbia possa ancora manifestarsi, portando con sé l’eco di antichi lamenti. La leggenda della maledizione aggiunge un’aura di mistero all’esperienza, rendendo ogni visita al castello di Oria un viaggio nel tempo, dove storia e mito si fondono in un affascinante racconto senza tempo.

Conclusione: Un Mito che Vive tra le Mura del Castello di Oria

La maledizione del Castello di Oria continua a vivere nella memoria collettiva e nel cuore di chi visita questo luogo suggestivo. Che si tratti di pura leggenda o di un racconto basato su eventi reali, il mito della nebbia eterna e del sacrificio umano rimane una delle storie più affascinanti legate al castello di Oria. Questo mito contribuisce a rendere il castello non solo un importante sito storico, ma anche un luogo ricco di suggestioni, capace di catturare l’immaginazione di chiunque si avvicini. Se durante una delle vostre visite al castello di Oria vi doveste imbattere in una nebbia inspiegabile, ricordate che potrebbe non essere solo un fenomeno meteorologico, ma l’antico dolore di una madre che ancora aleggia tra le antiche mura di questo castello.

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