Il rustico leccese è una di quelle prelibatezze che ancora non hanno viaggiato molto al di fuori del Salento. Mentre i calzoni – fuori regione “esportati” con il nome di panzerotti pugliesi, sono ben noti, non possiamo dire lo stesso del rustico leccese. Molti lo conoscono, ma non tutti. Eppure è una delizia che davvero merita un assaggio. Ma di che si tratta? E qual è la sua storia? Scopriamolo assieme.

La storia del rustico leccese

In realtà attorno al rustico leccese c’è una sorta di alone di mistero. Non sappiamo esattamente quando sia nato e dove di preciso, ma possiamo dedurre che le sue origini non siano anteriori al XVII secolo. Proprio allora, infatti, fu inventata la pasta sfoglia. Sembrerebbe che si tratti di un lontano parente dei vol au vent francesi, ma anche questo non è sicuro. Quel che è certo è che, nonostante oggi sia un mangiare da strada, probabilmente fu un aristocratico leccese ad inventarlo.

Varianti del rustico leccese

Le varianti del rustico leccese che avrete occasione di assaggiare in Salento sono fondamentalmente 3:

  • con ripieno di pomodoro e besciamella
  • con ripieno di pomodoro, besciamella e mozzarella fior di latte
  • con ripieno di pomodoro e mozzarella
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Come si prepara il rustico leccese

Il rustico leccese è molto facile se usate la pasta sfoglia già pronta, molto difficile se invece volete prepararlo da zero. Almeno in casa. Se siete pasticceri o pizzaioli il discorso cambia. Se non lo siete e volete cimentarvi nella preparazione casalinga di questa delizia che spicca tra i prodotti tipici pugliesi, indubbiamente vi consigliamo spassionatamente di usare la sfoglia già pronta.

Il consiglio per preparare rustici leccesi perfetti

E’ fondamentale sigillare molto bene i bordi dei vostri rustici, altrimenti in cottura tutto il ripieno fuoriuscirà dalla pasta e vi ritroverete con dei rustici vuoti. Un vero peccato!


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Ilaria Scremin