storia di barletta - Laterradipuglia.it

Abbiamo testimonianza del fatto che Barletta esistesse sicuramente nel IV  e III secolo a.C., come confermato dalla Tavola Peutingeriana, sulla quale la città è indicata con il nome di Bardulos. Bardulos era lo scalo marittimo di Canosium, un importante centro che si trovava nell’entroterra. Se avete avuto modo di sfogliare le pagine di questo sito, saprete già che cos’è la Tavola Peutingeriana, perchè ne abbiamo parlato in occasione dell’approfondimento intorno alla città di Altamura. Detto questo, insomma, non possiamo esimerci dal ricordare che Barletta è anche passata alla storia per essere stata teatro di una famosa battaglia svoltasi nel contesto delle Guerre Puniche, per la precisione della Seconda Guerra Punica. Siamo nel 216 a.C quando l’esercito romano subisce una grave sconfitta per mano dell’esercito di Annibale, proprio nei pressi di Barletta, a Canne.

Barletta sotto i normanni e gli svevi

Come sapete i normanni conquistarono tutta l’Italia meridionale sotto la guida di Ruggero I d’Altavilla. Liberarono la Sicilia dalla dominazione araba e cacciarono i Bizantini dalle altre regioni del meridione. Ruggero si fece incoronare re di Sicilia con il nome di Ruggero II e unificò di fatto tutta l’Italia meridionale. La dominazione normanna interessò anche Barletta, una città che già storicamente aveva avuto il suo ruolo di rilievo, dal momento che si trovava in un crocevia di strade che collegavano Bari a Foggia e poi ancora la cittadina stessa con l’entroterra, passando per Canne e Canosa fino a tutto il territorio sannitico. Sotto i Normanni, insomma, Barletta non potè far altro che consolidare questo ruolo fondamentale come crocevia di persone, cavalieri, pellegrini e merci. E non solo: era anche luogo di passaggio per i pellegrinaggi verso la Terra Santa, così come per i cavalieri intenti a partire per le Crociate. A Ruggero II seguirono poi Guglielmo I e Guglielmo II, che tuttavia non lasciò eredi. Costanza d’Altavilla sorella di Guglielmo II, sposò tuttavia Enrico, figlio di Federico Barbarossa. Quando Guglielmo II detto il Buono morì, fu Tancredi, suo cugino, ad avanzare pretese sul trono, nonostante papa Clemente III disapprovasse questa iniziativa. Quando Tancredi morì ed al suo posto fu indicato il figlio Guglielmo III, che tuttavia era ancora bambino e viveva in Germania. Seguì un periodo in cui Enrico riprese il controllo del Regno di Sicilia, ma preso Costanza partorì Federico.

Barletta, Federico II e la Sesta Crociata

Era nato Federico II di Svevia ed iniziava il periodo Svevo. Come tutti sapete, Federico II amò molto la Puglia e vi fece costruire innumerevoli castelli e residenze di caccia. Federico II fece edificare un castello anche a Barletta, che è passato alla storia non solo per far parte dei famosi castelli federiciani della Puglia Imperiale, ma anche perchè fu proprio da lì che agli annunciò che avrebbe avuto luogo la Sesta Crociata. Una crociata pensata per essere condotta senza spargimento di sangue, che fu pur tuttavia un grandissimo successo sia per la figura di Federico II di Svevia, sia per il fatto che pose in essere una serie di conquiste territoriali mai viste prima in occasione di una crociata, peraltro, come detto, proprio senza spargimento di sangue.

La storia di Barletta in epoca medievale si conclude con l’avvento degli angioini: durante il periodo angioino, la città continuò la sua crescita urbanistica ed economica. Non a caso, 3 consiglieri dell’Imperatore Carlo I erano proprio barlettani. Con l’avvento degli aragonesi, ancora la città non perse il suo ruolo centrale: basti pensare al fatto che Ferdinando I fu incoronato Re di Napoli proprio nella Cattedrale di Barletta.

La Disfida di Barletta

Barletta è anche passata alla storia per la famosa disfida di Barletta, accaduta il 13 febbraio del 1503. In quell’occasione si scontrarono 13 cavalieri italiani e 13 francesi, secondo le regole della tenzone cavalleresca, guidati da Ettore Ferramosca e Charles de Torbes, noto anche come Guy de la Motte. Il contesto era quello di una non chiara attribuzione dei territori nell’ambito del Trattato di Granada, con il quale Ferdinando II d’Aragona e Luigi XII di Francia si stavano di fatto spartendo l’Italia meridionale. Una situazione che provocò non poche tensioni nel barlettano, sino a quando, una sera, presso un’osteria, il nobile Charles de Torbes accusò gli italiani di codardia. Fu dunque organizzata la disfida, realizzata come detto secondo i dettami della cavalleria, che si concluse con una vittoria degli italiani.

La rievocazione della Disfida di Barletta

Ancora oggi tutti gli anni il 13 febbraio il comune di Barletta organizza una rievocazione storica della celebre disfida, con i 26 cavalieri a cavallo con stemmi e stendardi, pronti a rimettere in scena il duello.

La Cantina della Sfida

Secondo la leggenda, è presso questa cantina che ebbe luogo lo scambio di battute tra francesi e spagnoli che poi sfociò nella famosa Disfida. Il nobile francese Charles de la Motte avrebbe infatti additato gli italiani di codardia. Un’offesa che dunque fu vendicata con l’organizzazione del famoso duello tra i 13 cavalieri francesi ed i 13 cavalieri italiani.

 

Storia di Barletta dal XVI secolo in poi

Il Seicento non fu un secolo particolarmente felice per Barletta, che fu vittima del malgoverno degli spagnoli, dei saccheggi francesi, oltre che di terremoti e pestilenze devastanti. La città seguì poi il corso di tutti gli eventi che come sapete interessarono l’Italia e in parte l’Europa, con le proteste civili e contadine del Novecento, l’assedio nazista durante il secondo conflitto mondiale, il tragico episodio avvenuto durante la Resistenza, quando 13 persone furono uccise per rappresaglia a causa dell’uccisione, il giorno precedente, di un militare tedesco. E poi ancora, non possiamo non ricordare il tragico crollo di una palazzina intera di recente costruzione nel 1959, che costò la vita a 59 persone.