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In un momento di forte mobilitazione internazionale per il disastro nucleare in Giappone dalla puglia continuano ad arrivare segnali positivi: la città di Foggia sarà coinvolta in primo piano nei processi di controllo sui prodotti alimentari provenienti dal Giappone. Secondo quanto dichiarato dal Ministero della Salute sarebbe infatti già scattata l’operazione di controllo su tutti i prodotti confezionati dopo l’11 marzo, data del disastro sismico che avrebbe portato al disfunzionamento della centrale nucleare di Fukushyma: e i centri preposti a questi controlli sarebbero proprio i laboratori degli istituti zooprofilattici di Roma e di Foggia, dove è presente addirittura un Centro di referenza nazionale per la ricerca della radioattività nel settore zootecnico veterinario. I campioni provenienti dal Giappone sarebbero relativi a alimenti «di origine animale e non, in particolare pesce, acqua, latte, e verdure a foglia larga; il sushi tanto apprezzato in Italia, diviene particolarmente pericoloso, considerando che esso non è costituito solo da pesce – che abitualmente non arriva dal Giappone – ma per le alghe che lo avvolgono e le salse a base di soia con cui viene consumato. Secondo quanto affermato poi da Felice Scarano, presidente del centro di Foggia, grazie a anni di attività ormai consolidate e tecnologie all’avanguardia, si potrà far fronte a questo processo di analisi in tempi piuttosto rapidi, eliminando i tempi morti e garantendo una durata dell’analisi da un’ora a 24 ore. C’è quindi da stare sicuri sui prodotti che troveremo in questi giorni sui banchi di vendita.

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