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L’ecoturismo mancato: a Nardò, un progetto fermo da anni

A parlare di questo progetto mancato, è Alison Deighton – moglie del sottosegretario al tesoro del Regno Unito – che dopo aver avuto un’esperienza immobiliare in Umbria, l’acquisto e ristrutturazione di un albero nel centro storico di Città della Pieve -, innamoratasi del Salento, ha deciso di acquistare un appezzamento di terra a Nardò per realizzare un complesso all’insegna dell’ecoturismo. L’investimento previsto, secondo quanto riportato dalla stessa donna, doveva ammontare a circa 70 milioni di euro: la natura e gli edifici sarebbero stati un tutt’uno, e invece, tutto è sfumato – fino ad oggi – a causa dei ritardi burocratici causati dalla Regione.

La certezza del diritto e il mancato interesse

Il progetto Oasi Sarparea – questo è il nome dell’iniziativa – avrebbe dovuto portare un modello di turismo ecologico che, gli stessi gruppi ambientalisti nazionali, hanno definito qualcosa di molto interessante. Nel giro di sei anni, per salvaguardare il terreno acquistato, la stessa Alison Deighton ha anche investito per ripulire dai rifiuti l’area, installandovi quindi un’azienda agricola che produce olio a causa del fallimento del progetto turistico, che resta comunque sub judice, considerando che dopo il TAR dovrà pronunciarsi quindi il Consiglio di Stato, entro i prossimi due anni. Così, oltre all’incertezza del diritto, anche il mancato interesse delle istituzioni locali ha creato le condizioni ideali per non far nascere il progetto: vedrà mai la luce l’Oasi Sarparea?

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