trulli di alberobello - La Terra di Puglia

Tra le vacanze in Puglia più di tendenza c’è sicuramente quella in Valle d’Itria alla scoperta dei trulli. Non sono più edifici rurali da visitare e osservare dall’esterno, ma vere e proprie strutture ricettive. Molti trulli sono stati ristrutturati ed oggigiorno sono alloggi anche superaccessoriati. Pertanto vanno davvero a ruba! Alcuni, pensate, sono stati trasformati in locali per la movida serale, ristoranti, centri benessere. Eppure, l’atmosfera che si respira al loro interno ha conservato inalterato il fascino dei tempi antichi. Conosciamoli più da vicino.

Come ben sapete la Valle d’Itria è una zona della Puglia rurale compresa tra le province di Taranto, Brindisi e Bari. E’ una piccola valle piena di trulli. La maggior concentrazione di trulli si ha tra Locorotondo, Castellana Grotte, Putignano, Cisternino, Fasano, Ostuni, Ceglie Messapica, Martina Franca. Ma è ad Alberobello che il trullo diviene proprio città. Alberobello è una città disseminata di trulli. Deve il suo nome ad un’antica foresta di querce. I trulli presenti ad Alberobello sono oltre millequattrocento. Si concentrano in due zone antiche della città, chiamate Rione Monti e Aia Piccola. Persino la chiesa, ad Alberobello, è un trullo! Ed è intitolata a Sant’Antonio da Padova. Peraltro, Alberobello è anche Patrimonio Mondiale dell’Umanità dal 1996.

La fondazione di Alberobello non è tuttavia molto antica. Pensate che risale al XVI secolo, quando i conti di Conversano decisero di concedere l’immunità fiscale agli abitanti purchè si stabilissero in abitazioni costruite a secco, facili da radere al suolo e ricostruire nel caso di una ispezione regia. Ma se Alberobello non è così antica, antica è invece l’arte di edificare i trulli, che risale, pensate, all’età del Bronzo!

Com’è costruito un trullo?

Un trullo è un edificio circolare esternamente e quadrato al suo interno. Si compone di un locale principale e di diverse alcove nelle quale si trovano i letti, la cucina e il bagno. La duplice forma ha uno scopo protettivo. Abitare all’interno di un trullo sarebbe come stare al centro di un simbolo magico con perpetua garanzia di fortuna e di protezione dal malocchio. La pietra è una pietra di tipo calcareo, che riveste tutto, dalle pareti sino ai pavimenti ed ai famosi pinnacoli. Al di sopra del portale di ingresso, si trova solitamente un altarino squadrato, che rappresenta un altro simbolo magico.

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Ecco gli elementi principali che compongono il trullo

  • Il fienile: il fienile aveva la forma a cono mozzato e vi si giungeva tramite una scala esterna solitamente chiusa da una lastra
  • Il soppalco: si utilizzava come magazzino delle granaglie e stava di solito sopra il locale principale del trullo
  • Il foro di scarico: questo foro, situato sulla parete laterale del trullo, serviva a far uscire verso l’esterno l’acqua piovana, che poi veniva convogliata in un apposito cassone
  • L’intonaco bianco: con l’intonaco bianco si rivestiva la punta del cono e serviva a dare la forma al cono stesso, dove poi si aggiungeva il pinnacolo
  • I muretti: i muretti attorno al trullo sono edificati a secco, come il trullo d’altronde
  • Una piccola scala in pietra: la scala in pietra esterna al trullo conduceva ad un piccolo spiazzo sopraelevato dove si facevano essiccare i pomodori secchi
  • Il focolare della cucina: era collegato alla cappa fumaria e al camino

Altri dettagli interessanti sui trulli

  • La tecnica dei muri a secco rende i trulli caldi d’inverno e freschi d’estate. Questo accade perchè tra una pietra e l’altra si forma una sorta di camera d’aria
  • Fanno parte dei materiali usati per la costruzione del trullo anche pietrame, sassi e terriccio: ma tutto, poi, è intonacato a calce, per dare un aspetto pulito ed ordinato e prevenire la diffusione di insetti
  • Le finestre sono poche e piccole, e fanno entrare poca luce: tuttavia, la luce non manca, grazie al candore abbagliante della calce
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I simboli magici dei trulli

I simboli magici presenti sulle cupole dei trulli sono la bellezza di 200 circa. Essi rimandano agli elementi fondamentali della vita, ai cicli agricoli e delle stagioni ed ai misteri del cosmo. I simboli magici sono simbolo di protezione e di fortuna quindi anche qualora si ristrutturi il tetto, il simbolo non andrà mai modificato. 

I simboli si dividono in

  • primitivi: candeliere ebraico, cerchio con iota e eta, croce e albero, preghiera, croce raggiata, preghiera 2
  • cristiani: cuore trafitto di Maria, ostia raggiata, Cristo e sole, Vaso del refrigerium, Chrismon, croce con due punte
  • magici: mercurio, croce tridente, tridente, giove, saturno, omega

La punta è la firma del costruttore

La punta è detta la chiave del trulli ma non ha alcun senso dal punto di vista archiettonico. Insomma i pinnacoli che stanno sulla cima dei trulli non sono chiavi di volta ma firme delle maestranze che li hanno edificato. Ogni costruttore usa un simbolo di riconoscimento che gli è caro e che a sua volta, come i simboli disegnati sulle cupole, ha valore beneaugurale.

Tra questi segnaliamo

  • la sfera
  • la sfera con la croce
  • il cilindro dal camino
  • la coppa
  • il cono
  • il parasole
  • il tronco di cono
  • il disco e la sfera
  • la giara
  • il pilastro orizzontale
  • la colonna
  • il disco
  • la piramide
  • la croce
  • la stella a sei punte

Vi abbiamo raccontato di tutto un pò sui trulli, che sono un po’ il simbolo della Puglia nel mondo. Se non avete mai visitato Alberobello o più in generale la Valle d’Itria, vi consigliamo di programmare una vacanza in zona. Sarà un’esperienza bellissima anche per i vostri bambini, che penseranno di ritrovarsi nella valle dei Puffi.


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Ilaria Scremin