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Capita sovente, soprattutto quando si visitano i supermercati di grandi dimensioni, di notare alcune bottiglie di olio di oliva particolarmente denso e “grezzo” alla vista. E che in etichetta spicchi la dicitura “non filtrato”. In che senso non filtrato? E perchè dichiararlo? E’ forse un pregio? Cerchiamo di approfondire assieme l’argomento.

Olio di oliva non filtrato, di che si tratta

L’olio di oliva non filtrato può indubbiamente avere un buon appeal sul cliente attratto dall’idea di un prodotto rustico e non troppo raffinato. Tuttavia, la scienza come sapete è impietosa e in men che non si dica manda in frantumi questa visione romantica ed idilliaca del delizioso olio non filtrato. Sì, perchè alcune ricerche scientifiche hanno evidenziato come l’olio evo non filtrato sia più soggetto a deperimento di altri oli non filtrati. Già dopo due mesi dalla sua produzione, l’olio non filtrato comincia a perdere le sue proprietà.

Leggere sempre molto bene l’etichetta

Come sapete abbiamo insistito più volte sul tema dell’importanza di leggere l’etichetta dell’olio di oliva. In etichetta trovate per esempio la data di produzione dell’olio. Se è un olio non filtrato, come abbiamo detto già dopo due mesi comincerà a deperire, dunque fatevi i vostri calcoli. Peraltro, il deperimento subisce una accelerazione dopo l’apertura. Se poi la bottiglia è di colore chiaro, la luce farà il resto. Anche la luce, infatti, coopera a favorire il deperimento del prodotto. Specie se non filtrato.

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Un ultimo consiglio in merito all’olio di oliva non filtrato

Concludendo, l’olio non filtrato è un olio che gli esperti definiscono torbido o velato. Se l’olio filtrato “scade” dopo circa 18 mesi, è davvero molto raro che un olio filtrato non si deteriori per 18 mesi. C’è anche da dire che spesso un palato non troppo esperto non si accorge di difetti lievi. Il consiglio che vi diamo è quello di allenarvi all’assaggio ed alla degustazione dell’olio, per imparare a distinguere tra un olio buono e uno meno buono anche da soli. A quel punto l’etichetta e l’esame visivo non potranno che darvi conferma di quello che il vostro palato vi sta segnalando.


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Ilaria Scremin