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La raffineria di Taranto è in difficoltà?

Quelle che sembravano essere semplicemente delle voci di corridoio senza troppo fondamento, si sono ora concretizzate in un segnale piuttosto chiaro ed inequivocabile circa la Raffineria ENI di Taranto: per voce dello stesso amministratore delegato del Gruppo, infatti, è stato reso noto che lo stabilimento pugliese versa in una situazione delicata, a causa di perdite ingenti, tali da spingere l’azienda a studiare delle alternative per garantirne la sopravvivenza futura senza ricorrere ad ammortizzatori sociali. La prima causa di questa situazione, sarebbe da ricercare nel trend negativo della raffinazione, quantificabile in 6 miliardi di perdite in 5 anni.

Produzione e mercato in calo: quale sarà il ruolo di Taranto?

Secondo alcune prospettive, il sito di Taranto potrebbe diventare nel tempo una sorta di deposito costiero, un’opzione che potrebbe senz’altro essere attuata, ma che porterebbe con sé delle conseguenze importanti per l’occupazione, che secondo le stime dei sindacati non potrebbe essere garantita a tutti i lavoratori attuali e, soprattutto, alle aziende che fanno parte dell’indotto, le quali avrebbero all’attivo ben 2500 posti di lavoro. La prossimità ai pozzi petroliferi della Basilicata, d’altronde, dovrebbe essere un argomento sufficientemente solido per favorire il mantenimento di questa struttura. Andrà veramente così? Staremo a vedere…

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