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Tutti uniti contro la fogna a Torre Guaceto

Ad attivarsi contro uno scempio ambientale come quello in corso, sono stati prima di tutto i cittadini, ai quali si sono uniti poi anche diverse associazioni, tra le quali Slow Food che ha attivato una petizione, oltre alla quale si è poi unito anche l’esposto del Comitato Nazionale per la Tutela di Torre Guaceto. Ma cosa ha potuto scatenare una reazione così decisa della comunità? Ebbene, l’incantevole area naturale – che è riserva naturale statale dal 2000 – da qualche tempo ospita uno scarico fognario proveniente dal depuratore di Carovigno, entrato in funzione per sanare una situazione di smaltimento di acque reflue poco comprensibile nel 2014.

Torre Guaceto: eliminare un’anomalia e causarne un’altra

Ciò che colpisce di quanto accaduto a Torre Guaceto, è che le acque reflue convogliate nella riserva naturale, sono tutt’altro che considerabili “neutrali” dal punto di vista dell’equilibrio dell’ecosistema (non bisogna dimenticare che in quell’area, è vietato fare il bagno, per preservare l’ambiente). Secondo l’Acquedotto Pugliese, l’impianto di depurazione sarebbe stato oggetto di manomissioni, ragione per cui in mare finiscono acque praticamente “luride”. Non bisogna tuttavia dimenticare che dalla Regione è arrivato il nullaosta per la messa in esercizio di questo scarico definito provvisorio: già alcuni anni fa, infatti, l’amministrazione regionale aveva optato per questa soluzione (poi bocciata dal tribunale amministrativo). Come si concluderà la vicenda? Staremo a vedere…

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