la basilica di san nicola a bari - Laterradipuglia.it

Se state leggendo queste righe e siete già accasati, molto probabilmente avrete pensato che vi servirebbe la mano di un santo per tornare single. Scherzi a parte, vogliamo oggi parlarvi dell’antica abitudine da parte delle “zitelle” baresi di chiedere a San Nicola di Mira di intercedere per trovare marito. Non ce ne vogliano le “single” convinte, ma anche questa è una storia che vale la pena di essere raccontata. E allora si parte….

E’ nota a tutti la straordinaria capacità di S.Antonio da Padova di intercedere presso Gesù perché Egli ascolti le nostre preghiere e le nostre richieste. Non a caso, accanto al sepolcro del Santo situato all’interno della Basilica a lui dedicata nel capoluogo veneto, è possibile visionare una miriade di grandi e piccoli ex voto, in segno di riconoscenza per la grazia ricevuta in occasione di problemi di salute, gravidanze difficili, incidenti di vario genere. Non mancano nemmeno gli ex voto di chi ha invocato il Santo per trovare moglie o marito, giacché è usanza interpellarlo anche con l’obiettivo di riuscire a metter su famiglia.

Ma anche in terra di Puglia c’è un santo al quale – secondo tradizione – è comune recarsi proprio con questo intento, ed è San Nicola da Mira. In effetti, a dirla tutta, San Nicola è anche il santo delle “zitelle”, che ogni anno il 6 dicembre si recano nel capoluogo pugliese, proprio giù nella cripta della basilica in suo onore, a chiedere di intercedere presso il buon Dio per trovare marito. Mission impossible? Forse sì, forse no. Ma una passeggiata attorno alla “colonna miracolosa” situata in un angolo della bellissima e suggestiva cripta, male non fa, in fondo. Perché per trovare marito prima dell’anno a venire, è necessario, da tradizione, compiere 3 giri della bellissima colonna in marmo rosa situata proprio nella cripta, pregando e recitando la seguente frase:

San Nicola, troverò marito quest’anno?

Sfortunatamente, per motivi legati ad alcuni interventi di restauro in corso nella cripta a partire dal 2007, la cappella ipogea è chiusa, ma le intrepide “zitelle” baresi – con la tempra che contraddistingue le donne pugliesi – non si danno per vinte e, da allora, scendono ugualmente per vederla, e per far cadere all’interno della grata metallica che contiene la colonna qualche bigliettino contenente una piccola preghiera speciale per san Nicola.

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Le origini di questa usanza tutta barese

Alle origini dell’usanza di chiedere a San Nicola di intercedere presso Gesù Cristo per trovare marito affondano le loro radici proprio nelle vicende legate alla vita del Santo. Sembra che vi fossero tre sorelle che desideravano fortemente sposarsi ma che, sfortunatamente, erano del tutto prive di dote, a causa delle misere condizioni economiche della famiglia. Il padre delle ragazze, non sapendo che altro fare, consigliò alle tre giovani di prostituirsi, così da racimolare il denaro necessario per costruirsi una dote e convolare a nozze. San Nicola non permise che questo accadesse e, al fine di evitare che le tre ragazze si prostituissero, donò a ciascuna di esse un sacchetto contenente diverse monete d’oro, e rendendole automaticamente pronte a prender marito. Tre sorelle, dunque, come i 3 giri che per lungo tempo si è compiuti attorno alla colonna.

colonna san nicola bari - Laterradipuglia.it

Anche la colonna ha una sua storia

Anche la colonna vanta una storia incredibile e leggendaria. Sembra che provenga da Roma, dove san Nicola la trovò proprio dentro l’abitazione di una prostituta. Il santo la segnò con una X e poi la spinse nel Tevere. Recatosi a Mira, in Turchia, san Nicola la vide riaffiorare dalle acque del Mediterraneo. Quando, dopo la sua morte, le spoglie mortali di San Nicola furono condotte via mare da Mira a Bari, la colonna si rimise in movimento, e seguì l’imbarcazione sino alla città pugliese. Qui, fu collocata al centro della cappella ipogea. Dopo diversi secoli, visto l’interesse spasmodico che suscitava nei confronti delle “zitelle”, che non esitavano persino a cercare di staccarne qualche pezzettino per portarselo a casa quasi fosse un souvenir, la colonna fu poi spostata in un angolo della cripta più “riservato”, con l’aggiunta di una griglia metallica a protezione della sua “incolumità” a fronte della “foga” delle giovani baresi. Da allora le “zitelle” hanno cominciato a girare attorno alla grata, a volte rimanendo anche incastrate miseramente tra la suddetta e la parete retrostante! Speriamo per lo meno che il sacrificio sia servito a far trovare a tutte loro marito entro il volgere dell’anno.

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Ilaria Scremin