Uliveto

Le ultime notizie sulla xylella in Puglia

Vi abbiamo lasciato la scorsa settimana con un aggiornamento che vedeva le autorità europee perplesse di fronte alla questione dell’emergenza xylella, ed oggi, vi parliamo di come la magistratura pugliese sia all’opera per cercare di capire bene quali siano le cause che stanno alla base dell’attacco da parte del batterio a danno degli ulivi. Gli inquirenti, in modo particolare, vogliono sapere se si possa stabilire l’esatto momento in cui l’epidemia abbia avuto inizio e, ancora, se esistano dei potenziali interventi alternativi alla soluzione definitiva dell’estirpazione.

Indagini all’Università Aldo Moro di Bari

In maniera particolare, la procura si è occupata di andare ad interrogare presso l’Università Aldo Moro di Bari due personalità scientifiche in prima linea contro la xylella, vale a dire, Maria Saponari e Franco Nigro: impegnati nello studio di questa materia da tanti anni, prima che si manifestasse l’emergenza nella nostra regione, considerando che la ricercatrice del CNR si era già occupata nel 2001 di individuare un protocollo a livello sanitario per agire sulle piante di olivo toccate da questa infezione.

Dal ministero per le politiche agricole, invece, secondo una relazione resa nota proprio in questi ultimi giorni, emerge invece che su 27.000 piante sottoposte a controlli nell’area, delle quali circa 23.500 sono ulivi, soltanto 612 sono poi risultate contagiate dalla xylella. Ma nel frattempo il piano per l’estirpazione continua la sua attuazione, e proprio in questi giorni, sarà presente in loco il commissario europeo per la salute Vytenis Andiukaitis. Se i numeri fossero confermati, sarebbero in tanti a dover fornire spiegazioni sulle cifre del contagio: si era parlato di addirittura 1 milione di ulivi

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