Fanfullicchie leccesi, i riccioli di zucchero dei tempi che furono
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Fanfullicchie leccesi? Chi se le ricorda? Ebbene, le fanfullicchie sono dei dolci arrotolati molto simili a dei lunghi riccioli a base di zucchero caramellato e colorato, che si vendevano in Salento in occasione delle feste della Commemorazione dei Defunti e degli Ognissanti. Chi ha trascorso la sua infanzia in Salento ed in particolar modo a Lecce le ricorderà. Risvegliamo assieme questo ricordo, vediamo di che si tratta e impariamo anche la ricetta delle fanfullicchie. 

Cosa sono le fanfullicchie

Il ricordo che vogliamo oggi richiamare alla memoria è quello di questi deliziosi riccioli di zucchero caramellato e colorato che si vendevano nei banchetti degli Ognissanti ma anche fuori dai cimiteri. Questo accadeva molto prima che la festa di Halloween entrasse a far parte delle nostre vite, naturalmente. Quella delle fanfullicchie è davvero una tradizione popolare molto molto antica che, dopo essere caduta per un po’ nel dimenticatoio, oggi sembra essere tornata alla ribalta. Dunque, se vi trovate a Lecce o dintorni in occasione della festa degli Ognissanti, cogliete l’occasione per cercarle ed assaggiarle. Forse, se siete grandi abbastanza, l’assaggio risveglierà in voi un’emozione di proustiana memoria, chissà. Se invece non abitate a Lecce o in Salento, vi diamo la ricetta delle fanfullicchie, cosicché possiate prepararle voi stessi in casa.

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La ricetta delle fanfullicchie

Se non avete sottocasa le bancarelle leccesi nelle quali ancora oggi capita di trovare le fanfullicchie, preparatele in casa. Ecco come si fanno:

Ingredienti

  • acqua
  • zucchero
  • coloranti alimentari

Come vedete gli ingredienti delle fanfullicchie sono davvero pochi e semplici!

Procedimento

  1. In un pentolino cominciate a riscaldare l?acqua e lo zucchero: tenete la fiamma al minimo.
  2. Fare caramellare lo zucchero
  3. Aggiungete il colorante che avete scelto
  4. Quando il caramello è denso a sufficienza, versatelo su un piano di lavoro sul quale avete posizionato un foglio di carta da forno
  5. Munitevi di guanti di gomma abbastanza spessi (il lattice non è sufficiente), perchè il caramello come ben sapete è ustionante
  6. Lavorate a mano il caramello cercando di creare dei bastoncini che poi attorciglierete partendo dalle estremità (un po’ come fareste con la sagne ‘ncannulate insomma)
  7. Attendete che le fanfullicchie si raffreddino e poi collocatele nei sacchettini di plastica
  8. Legate i sacchettini con nastrini colorati
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Curiosità sulle fanfullicchie

C’era un tempo in cui bastavano le fanfullicchie per dare gioia e felicità ai bambini. Un tempo in cui si viveva con poco e di poco: in cui i defunti, che tradizionalmente facevano ritorno presso le loro abitazioni in occasione della loro festa, lasciavano proprio ai bambini una calza ricolma di frutta secca, mele granate e agrumi. Alcuni bambini avevano la fortuna di assaggiare anche il grano dei morti; altri, quelli più fortunati, potevano acquistare le fanfullicchie, presso i banchetti oppure fuori dai cimiteri. I meno fortunati, invece, spesso ricevevano le fanfullicchie in regalo, proprio all’ingresso del cimitero. Deliziosamente profumate di zucchero, le fanfullicchie erano una prelibatezza davvero unica, per i tempi. Le prime erano di colore verde, oggi invece se ne trovano di ogni colore e di più gusti differenti.

Origine dei riccioli di zucchero

Ma chi ha inventato le fanfullicchie? Sembra che le fanfullicchie siano nate in occasione dell’istituzione della Fera te lu panieri, una festa nata per celebrare l’investitura a vescovo di Luigi Pappacoda. Era il 4 dicembre 1639. In occasione di quella fiera, furono allestite innumerevoli bancarelle, presso le quali era possibile assaggiare o acquistare prodotti tipici locali, giochini di legno ed altro. E sembra sia proprio qui che hanno fatto la loro comparsa per la prima volta questi deliziosi riccioli di zucchero colorati. La Fera te lu panieri non ha più luogo da qualche decade, ma forse qualche anziano di casa la ricorderà.

L’ultimo gelataio ambulante a vendere i dolci di zucchero fu Franco Castelluccio, noto come Franco dei Gelati, scomparso a 79 anni nel 2019.

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Ilaria Scremin